Il food packaging design riguarda la progettazione dell’imballaggio alimentare più adatto a rispondere ad una serie di precise istanze. Tra queste, tipo di prodotto alimentare da confezionare, riferimenti normativi, garanzie di sicurezza e prestazione, protezione da deterioramento.
Anche la valutazione dell’impatto ambientale risulta ad oggi fondamentale. Data la grande mole di rifiuti che si genera, la scelta di eco imballaggi diventa una soluzione cruciale per le aziende. Optare per un packaging alimentare sostenibile rappresenta un modo per iniziare fattivamente ad ottimizzare in chiave sostenibile le proprie attività. E, allo stesso tempo, per rispondere alla richiesta sempre più consistente di sostenibilità da parte di consumatori ed istituzioni.
1. Cosa si intende per packaging alimentare?
Per capire cos’è un imballaggio alimentare e il campo di azione del food packaging, sono fondamentali alcune nozioni generali sugli imballaggi. Utile, per tale scopo, è il riferimento all’art. 218 del Codice dell’ambiente (d.lgs. 152/2006).
Qui si descrive un imballaggio come “il prodotto (…) adibito a contenere determinate merci, dalle materie prime ai prodotti finiti, a proteggerle, a consentire la loro manipolazione e la loro consegna dal produttore al consumatore o all’utilizzatore, ad assicurare la loro presentazione”.
Nello specifico, in ambito del packaging alimentare, le “merci” sono prodotti alimentari.
Un imballaggio alimentare deve:
- essere adatto alle prerogative del prodotto alimentare;
- garantire la conservazione degli alimenti, salvaguardando freschezza e proprietà;
- proteggere i cibi da ogni possibile fonte di alterazione e contaminazione;
- agevolare i processi di logistica;
- comunicare in modo chiaro le caratteristiche dei cibi e dell’azienda produttrice.
2. Quali sono i principali materiali usati nel packaging alimentare sostenibile?
Nel food packaging design, la scelta dei materiali delle confezioni è un passaggio che richiede particolare attenzione. Sicurezza, igiene e prestazione sono fondamentali per la progettazione di un imballaggio alimentare, ma non sono gli unici criteri. Esistono, infatti, riferimenti normativi italiani ed europei che stabiliscono i parametri da seguire in base alla categoria di alimento e di processo.
La selezione dei materiali deve vertere su sostanze atossiche, di provenienza certa e sicure per i consumatori e per il mantenimento dei prodotti. Si tratta quindi di elementi non nocivi che non alterano o contaminano i cibi tanto da comportare rischi per la salute o da modificarne le proprietà.
2.1 Quali sono i materiali degli eco imballaggi nel food packaging design?
I materiali più frequentemente utilizzati nel packaging design alimentare sono: vetro, metallo, specifici materiali plastici, carta e cartone. Tra i materiali plastici, solitamente si opta per: polietilene (PE), polistirene (PS) e polistirene espanso estruso (XPS), polietilentereftalato (PET), polipropilene (PP), acido polilattico (PLA).
Il ricorso all’acido polilattico, in particolare, è alla base della creazione esemplari di packaging alimentare sostenibile. Il PLA è una sostanza biodegradabile che non ha al suo interno petrolio, ma è piuttosto di origine naturale. Realizzata con l’utilizzo di mais, barbabietola, patata o canna da zucchero, è un’ottima risorsa per l’imballaggio di alimenti.
3. Cosa significa la sigla MOCA nell’ambito degli imballaggi alimentari?
La sigla MOCA sta per “materiali e oggetti a contatto con gli alimenti”. Si tratta degli oggetti e dei materiali con cui un prodotto alimentare può entrare in contatto durante il suo intero arco di vita. Un eco imballaggio, un utensile da cucina e un macchinario per lavorazioni alimentari sono, tra gli altri, esempi di MOCA.
Tra i riferimenti normativi europei per i MOCA vi sono il Regolamento (CE) 1935/2004, nel tempo soggetto a integrazioni, e il Regolamento (CE) 2023/2006. Complessivamente, stabiliscono che:
- i materiali devono assicurare il rispetto della salute delle persone e il corretto mantenimento dello stato degli alimenti. Non devono alterare le proprietà dei cibi con cui sono in contatto, situazione potenzialmente rischiosa per i consumatori;
- si devono seguire buone pratiche di fabbricazione nella produzione di materiali ed oggetti destinati ad entrare in contatto con gli alimenti;
- una corretta etichettatura dei MOCA (anche attraverso l’utilizzo del marchio bicchiere/forchetta) in grado di informare esaustivamente è fondamentale.
4. Cosa sono gli eco imballaggi alimentari?
Ad oggi nel packaging design alimentare stanno assumendo sempre più rilevanza gli eco imballaggi, anche conosciuti come imballaggi alimentari sostenibili. Sono confezioni progettate in chiave sostenibile, tenendo in considerazione l’incidenza sull’ambiente nell’intero ciclo di vita per minimizzarla. Esistono riferimenti normativi a livello europeo che gli eco imballaggi devono assicurare le stesse performance di igiene, tutela della salute e protezione dei cibi delle opzioni meno ecologiche. Che si tratti di un packaging alimentare compostabile, biodegradabile o riciclato, ad esempio, sono molte le alternative possibili per le aziende.
Scegliere un packaging alimentare sostenibile giova al pianeta ed è in linea con le attuali tendenze di mercato in cui la sostenibilità è prioritaria. Il suo utilizzo può essere l’occasione per le imprese di ripensare il proprio operato, promuovendo la transizione a paradigmi economici circolari.
In questo modo, l’impegno nella tutela dell’ambiente è non più solo un’aspirazione, ma un orientamento concreto integrato in ogni funzione aziendale. Inoltre, l’uso di eco imballaggi fornisce riscontri fattivi alla domanda di sostenibilità, espressa con apprensione da istituzioni e consumatori.
5. Packaging alimentare sostenibile: come è fatto?
Nella creazione di eco imballaggi alimentari, si pondera ogni scelta valutando l’impatto ambientale per minimizzare sprechi, rifiuti ed inquinamento. Ciò significa compiere adeguate selezioni almeno a tre livelli, ovvero:
- ecodesign del packaging alimentare sostenibile, riducendo la quantità dell’imballo (quindi il numero di componenti e di materiali) e utilizzando l’approccio LCA (Life Cycle Assessment);
- scelta di materiali innovativi, ecologici, agilmente riutilizzabili e/o riciclabili, compostabili, biodegradabili, commestibili, provenienti da sorgenti rinnovabili, etc;
- uso di energie e processi puliti e di catene di approvvigionamento sostenibili.
PLA, amido di mais, polpa di cellulosa, fecola di patate, bucce d’avena, funghi sono alcuni esempi di materiali per eco imballaggi per alimenti. Sono tante le soluzioni a disposizione delle imprese alla ricerca di packaging sostenibili e performanti allo stesso tempo. O, in altri termini, con ottime prestazioni in termini di minimizzazione dell’impatto ambientale e di protezione dei cibi.