Nell’ultimo periodo, la sostenibilità è diventata un fattore chiave in diversi settori industriali, tanto per i vantaggi competitivi che comporta quanto per quelli reputazionali. A tal proposito, anche la Commissione Europea sta compiendo passi in avanti introducendo normative che siano in grado di ridurre le emissioni di carbonio globali e l’impatto delle attività industriali sul Pianeta.

In tale contesto, il Passaporto Digitale di Prodotto (DPP) rappresenterà uno strumento fondamentale per promuovere decisioni d’acquisto più consapevoli e sostenibili. È questa l’iniziativa della Commissione europea per accelerare la transizione digitale e circolare secondo gli obiettivi posti dal Green Deal, in particolare nell’ambito del Regolamento sulla progettazione ecocompatibile di prodotti sostenibili.

L’obiettivo legislativo mira a rendere quasi tutti i beni fisici nell’UE, compresi i prodotti prodotti e immessi dall’esterno dell’Unione, più sostenibili, circolari ed efficienti dal punto di vista energetico durante il loro ciclo di vita.

Ma con l’introduzione del Passaporto Digitale di Prodotto cosa cambierà per le aziende? Vediamolo insieme.

Le origini: cos’è la Progettazione Ecocompatibile per la Commissione Europea (o ESPR)?

Nel marzo 2020, nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione europea ha presentato un nuovo piano d’azione per l’economia circolare (Circular Economy Action Plan).

Attraverso il SPI (Sustainable Product Initiative) si vuole rendere le produzioni più coerenti con i principi dell’economia circolare attraverso la neutralità climatica e la riduzione dei rifiuti.

A tal proposito l’ESPR, Ecodesign for Sustainable Products Regulation, è la colonna portante del pacchetto di leggi. Il regolamento definisce specifiche di progettazione ecocompatibile in base alle categorie di prodotto e fornisce un quadro per fissare obblighi di informazione sulla sostenibilità ambientale, permettendo una comunicazione al consumatore più trasparente. Ed è in questo contesto che si inserisce il DPP – Digital Product Passport, pensato per rendere i prodotti più semplici da identificare e da “leggere”.

Il regolamento sulla progettazione ecocompatibile sarebbe applicabile a quasi tutte le categorie di prodotto, cercando di rendere le produzioni efficienti sotto il profilo energetico e delle risorse. Si escludono i veicoli a motore, essendo già disciplinati in altri atti legislativi, e prodotti che hanno un impatto sulla difesa o sulla sicurezza nazionale.

Cos’è il Passaporto Digitale di Prodotto?

Il Digital product passport (DPP) è un sistema di tracciabilità che richiederà ai marchi di raccogliere e condividere i dati del Ciclo di Vita di prodotto (LCA), accessibili sotto forma di “gemello digitale”. Sarà basato su QR Code/codice a barre con tecnologia blockchain. I dati sono accessibili tramite un’etichetta che il cliente può scansionare per visualizzare le informazioni fornite.

In base alla categoria di appartenenza del prodotto, i produttori potranno fornire dettagli tra cui:

  • durata d’uso e servizi di riparazione e durabilità
  • efficienza energetica
  • impatto ambientale
  • pratiche di produzione
  • altre informazioni rilevanti come fornitori,catena di distribuzione, ecc.
Infografica passaporto digitale prodotto

A cosa serve il DPP?

Il Passaporto Digitale di Prodotto sarà utile:

  • per i consumatori, per avere informazioni più trasparenti sul prodotto accedendo a schede accurate e verificate su ciò che si intende acquistare, verificando i livelli di impatto ambientale e responsabilità sociale;
  • per le autorità doganali per sorvegliare i mercati;
  • per le aziende più attive in termini di sostenibilità per comunicare al pubblico le proprie iniziative e dimostrare l’impegno sostenibile dell’impresa, aumentando la fiducia dei consumatori nei confronti del brand.

In breve, quali sono i vantaggi del Digital Product Passport?

Il Passaporto di Prodotto si presenta quindi come una soluzione pionieristica per la comunicazione della sostenibilità, aggirando così il rischio di greenwashing. In breve, il Passaporto di Prodotto Digitale consente:

  • una semplificazione del data management per i prodotti etichettati come “green”
  • una raccolta dati più precisa lungo la catena di produzione e di fornitura
  • una migliore condivisione delle informazioni relative al prodotto con stakeholder e consumatori finali
  • una più semplice accessibilità di dati di qualità relativi ai prodotti.

Queste cose, di conseguenza, possono tradursi in un effetto a catena positivo, che prevede ad esempio:

  • efficienza da parte delle aziende nell’uso dei materiali e dell’energia;
  • implementazione di modelli di business circolari
  • decisioni di acquisto da parte dei consumatori più consapevoli
  • obblighi di legge e standard più chiari.
I vantaggi del DPP
Efficienza energetica
Business circolare
Consumatori consapevoli
Norme chiare

Che informazioni saranno presenti nel passaporto digitale?

Il Dpp presenterà informazioni generali sul prodotto, che comprendono elementi come l’Id, dettagli tecnici del prodotto, lo stabilimento di produzione e i numeri di riferimento, l’origine delle materie prime e i dati relativi all’impronta ecologica, puntando ad offrire numeri sull’impronta di carbonio del prodotto. Saranno incluse anche informazioni su riparazioni, smontaggio, riuso e durabilità.

Quali sfide presenta la sua implementazione?

Principale sfida è l’integrazione del Passaporto Digitale di Prodotto su vasta scala. Il Dpp deve essere infatti provvisto di un vettore di dati a un identificatore fisicamente presente sul prodotto e accessibile online e completamente interoperabile.

L’azienda che immette il prodotto sul mercato è quindi anche legalmente responsabile della raccolta, della fornitura e dell’aggiornamento dei dati richiesti. Per tutti questi motivi, i marchi devono essere preparati a attrezzati.
Per le aziende si tratta quindi di un nuovo flusso di lavoro che può richiedere adeguamenti e nuovi investimenti.
Ciononostante, il DPP è uno strumento innovativo che permetterà di monitorare e mitigare le emissioni di carbonio lungo tutta la catena di produzione.

Da dove iniziare? Noi di HENRY & CO. siamo aggiornati su principi, metodi, normative e azioni legate alla sostenibilità delle aziende. Affidati a noi per applicare con successo la sostenibilità nella tua realtà.

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Quando verrà introdotto il DPP?

A causa della complessità dei processi e di alcuni elementi ancora da definire, non si riuscirà a implementare questo strumento per tutti i prodotti entro il 2024.
Si prevede che la normativa relativa al Passaporto Digitale di Prodotto entrerà in vigore entro il 2026 o il 2027, coprendo la maggior parte dei settori merceologici entro il 2030.

Cosa si aspettano marchi e retailer dall’introduzione di questo strumento?

Viste le tempistiche estese, retailer e marchi avranno il tempo di familiarizzare con lo strumento, investendo nella formazione sulla tecnologia e sulle sue implicazioni. Importantissima da studiare è la comunicazione con i clienti, che deve essere chiara, autentica e trasparente.
Per farlo, sarà necessario promuovere le relazioni con tutti gli attori della catena di fornitura per stabilire un approccio unificato all’integrazione dei DPP, fornendo informazioni volontarie sul prodotto, eventuali certificazioni ottenute e i dati relativi al Ciclo di Vita (LCA) verificati dagli enti di riferimento.

Preparati all’introduzione del DPP con HENRY & CO.

Essendo uno strumento nuovo, è importante restare regolarmente aggiornati sul tema DPP. E alla domanda su come marchi e rivenditori dovrebbero prepararsi, noi abbiamo la risposta.

HENRY & CO. è lo studio di ecodesign che aiuta le aziende durante tutto il percorso di transizione verso un’economia circolare. Dal Piano di Sostenibilità al calcolo LCA fino alla reportistica, disegniamo sulle tue esigenze il modello di business sostenibile più adeguato per entrare nei mercati del futuro.

 

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